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Sulle tracce dei grifoni

 

Chi vive a Bosa o sceglie di venirci in vacanza non può non decidere di bussare alle porte del suo maestoso padrone di casa: il Grifone, il signore incontrastato delle coste che dividono la perla della Planargia da Alghero, la catalana.

Grande, fiero, indomito, il Grifone è un immenso volatile che può vivere circa una trentina d'anni raggiungendo una lunghezza che varia dai 95 ai 110 cm e un'apertura alare che arriva 2,80 m per un peso che oscilla dai 6 agli 11 kg.

Grazie all'ampia apertura alare questo rapace, necrofago e non predatore, è un ottimo veleggiatore che sfrutta le correnti termiche ascensionali per controllare vasti spazi aperti alla continua ricerca di cibo.

Nell'antico Egitto il Capovaccaio, un avvolotoio simile, dalle piume bianche e nere, che ormai conta in Italia meno di dieci coppie, era associato ad una divinità mentre - dal canto suo - il Grifone era l'emblema, insieme al Cobra, del Faraone.

Nella Bibbia il Grifone è spesso citato come simbolo di maestà e potenza mentre in India la religione dei Parsi affida addirittura agli avvoltoi il sacro compito di consumare le salme dei propri defunti.

Nel recente immaginario occidentale, però, gli avvoltoi spesso sono stati associati a sventure, a funesti presagi, a forze misteriose e occulte da cui rifuggire così negli ultimi secoli, in modo particolare dalla metà del 1900 la loro sistematica persecuzione li ha portati quasi ovunque, in Europa, sull'orlo dell'estinzione.

In Italia i grifoni sono quasi scomparsi, non fosse per Bosa, uno dei pochi luoghi in cui ancora nidificano.

I novanta esemplari superstiti della Sardegna fanno sovente la spola tra Capo Marargiu (una delle maggiori aree di nidificazione, dove il Comune di Bosa ha acquistato centosessantacinque ettari di terreno per realizzare un'oasi protetta) e l'altopiano di Campeda, nell'entroterra, dove facilmente trovano carcasse di bestiame allo stato brado di cui nutrirsi.

 

Durante il periodo riproduttivo, quindi, tra novembre e gennaio, è facile scorgerli impegnati in evoluzioni aeree che fanno parte del rituale dell'accoppiamento ma per tutti il resto dell'anno è probabile incontrarli mentre veleggiano in alto nell'azzurro dei cieli.

Se scegliete di trascorrere una giornata fuori dal comune e desiderate ammirare il re dei cieli sardi nel suo ambiente naturale è possibile prenotare un'escursione sulle tracce dei grifoni contattando Antonello Cossu (tel. 0347 5482718) o Saverio Biddau (tel. 0347 7691333), dell'Associazione Callis, guide naturalistiche del territorio di Bosa e Macomer, che da anni organizzano escursioni dedicate all'osservazione di questi volatili, nel rispetto delle regole di discrezione necessarie alla tranquillità di una specie tanto rara.

Il fascino della Sardegna consiste anche in questo.